Maddalena Giorgi: “La squadra Under 18 è il fulcro del progetto comune EVS-Volley Club nel femminile”

L’Under 18 Femminile si ferma sul più bello! Parola all’allenatrice, Maddalena Giorgi.

Cominciamo dal principio: come è nata questa avventura alla guida della squadra Under 18, dopo le esperienze degli anni passati nelle giovanili?

La scorsa estate la società stava valutando l’iscrizione di una nuova squadra giovanile al campionato Under 18. L’opportunità nasceva dalla promozione in serie C ottenuta dalla prima squadra: la società intendeva cogliere l’occasione per estendere le attività al settore giovanile.
Mi è stata proposta questa sfida davvero importante e nuova, con l’obiettivo di valorizzare le migliori atlete del Consorzio EurovolleySchool – Volley Club Trieste.
È stata un’avventura stimolante e peraltro lo staff (la giovane dirigente Giorgia Pauli, che si affacciava a questo ruolo, e il mio ex allenatore e amico Andrea Stefini) è stata la ciliegina sulla torta.

La squadra come è stata strutturata?

C’è stato un lungo lavoro di analisi da parte del Consorzio. La squadra è stata composta scegliendo atlete tra le compagini di serie D dell’Eurovolley e, lato Volley Club, di Prima e Seconda Divisione provinciali o serie C regionale.
Ciascuna di loro si sarebbe già confrontata nel campionato di categoria più consono al proprio livello tecnico e ai progetti del Consorzio: l’Under 18 rappresentava un’opportunità di crescita aggiuntiva.
L’obiettivo era proprio quello di far crescere ulteriormente le atlete andando ad incrementare il numero di partite giocate, fattore fondamentale e qualificante per la loro crescita.

Lei è anche giocatrice della Prima Divisione, quindi si allenava e giocava con alcune delle sue atlete, per quanto riguarda il campionato di categoria?

Si, è stata una scelta ponderata proprio per aiutare le giovani atlete nel loro processo di crescita andando a lavorare fianco a fianco all’interno del quadrato di gioco. Questa scelta mi ha ulteriormente motivato nel mio percorso di atleta, in Prima Divisione.

Come è stato gestire una squadra così eterogenea?

Come sempre nel nostro sport, la programmazione è la chiave dei successi. All’interno del Consorzio c’è un continuo dialogo tra i tecnici in merito alle metodologie di allenamento e alla gestione della gara, quindi posso dire che è stato tutto estremamente naturale e fluido. Come ho detto, l’obiettivo era quello di far giocare e crescere le atlete mettendo in secondo piano i risultati. Durante la stagione agonistica abbiamo fatto un solo allenamento con la squadra effettiva.

E come è andata, sul campo?

Parlare di un successo sarebbe forse riduttivo. Nonostante appartenenessero a gruppi differenti, partita dopo partita le ragazze hanno saputo entrare in sintonia dimostrando di voler giocare divertendosi, puntando sempre al risultato in campo come obiettivo comune. Sono veramente fiera e soddisfatta di tutte le ragazze. Nonostante abbiamo alternato sul campo tutte le atlete della squadra, partita dopo partita, set dopo set, per dare loro più possibile campo ed esperienza, siamo riusciti a concludere il primo girone con la qualificazione alla seconda fase, riuscendo a battere almeno una volta tutte le squadre avversarie.
Aggiungo: le ragazze hanno davvero entusiasmato tutti gli addetti ai lavori, trasformando questa squadra in un punto d’incontro sul campo di tecnici, allenatori e dirigenti al seguito delle diverse squadre.

Cosa ne pensi della conclusione dei campionati?

La scelta è stata doverosa: la salute è sempre al primo posto. Sono anche contenta della decisione della Federazione di innalzare di un anno l’età dei campionati giovanili; infatti, nonostante la squadra fosse prevalentemente formata da atlete di annate comprese tra il 2003 e 2006, sarebbe stato un grande dispiacere per le 2002 concludere con uno stop improvviso i campionati giovanili. Sappiamo bene quanto ci tengano, e giustamente, le ragazze.

E adesso come si prosegue?

Penso che sia fondamentale, in questo periodo, non abbandonare le atlete: soprattutto le più giovani, che soffriranno più di altre la reclusione forzata in casa. A tal proposito l’EurovolleySchool e il Volley Club Trieste si sono attivati con allenamenti casalinghi sotto diverse forme; oltre che con schede personalizzate, anche con delle videoconferenze su temi tecnici specifici e coinvolgendo anche gli atleti per programmare già il futuro, sperando di tornare in palestra a divertirci il prima possibile.

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